Domingo lancia i Tre Tenori 2.0: I ragazzi del Volo planano sul mito

Placido Domingo - Il Volo

Domingo lancia i Tre Tenori 2.0: I ragazzi del Volo planano sul mito

Domingo lancia i Tre Tenori 2.0: I ragazzi del Volo planano sul mito 900 533 Michele Torpedine

Opera e classici in piazza Santa Croce, il tributo di Gianluca, Ignazio e Piero ai big: “Avere il maestro sul podio ci aiuta a sentire meno la grande tensione”

FIRENZE – LA SCOMMESSA?

Far rivivere un’emozione. Veder scendere lungo la schiena quel brivido che assale vedendo o ascoltando qualcosa di assoluto. Come la voce dei “Tre Tenori”. Non saranno José Carreras, Plácido Domingo e Luciano Pavarotti i protagonisti dell’evento fiorentino annunciato ieri dal sindaco di Firenze. Dario Nardella, ma i tre giovani cantanti de Il Volo che “con modestia e con tanto amore per la musica”, spiegano all’unisono Gianluca Ginoble, Piero Barone e Ignazio Boschetto, il primo luglio daranno vita a una serata speciale in Piazza Santa Croce. “Abbiamo l’asso nella manica, un ospite ineguagliabile – buttano con un sorriso durante la presentazione a Forte Belvedere” – Plácido Domingo ha dato la sua disponibilità; a dirigere noi e la grande orchestra del Teatro Massimo di Palermo in alcuni brani selezionati per per l’occasione, mentre il 29 giugno canteremo con lui al Santiago Bernabéu di Madrid per i suoi 75 anni”. “La presenza di un maestro del suo calibro stempera la tensione – confidano i musicisti, reduci da un tour che ha conquistato il pubblico di Europa, Stati Uniti e America Latina-; se alla platea piena che canta le tue canzoni ci si può anche abituare (Il Volo ha fatto 264 concerti in 210 città di 3 continenti per un totale di oltre 1.178.000 paganti, giusto per dare misura, ndr), affrontare l’Opera in un contesto come piazza Santa Croce, sarà un’emozione forte anche per noi”.

Un concerto unico nel vero senso della parola, in quanto non sarà la data della prossima tournée che i tre vincitori del Festiva di Sanremo 2015 metteranno in scena, ma un tributo ai loro miti. Anche se loro, 26 anni a, quando Luciano Pavarotti, José Carreras e Plácido Domingo si esibirono in occasione dei mondiali di calcio “Italia 90” alle terme di Caracalla a Roma, nel più grande evento musicale degli ultimi decenni, non erano ancora nati. Nel corso del tempo Carreras (che apparirà in voce) e Domingo hanno però espresso la loro ammirazione per il trio tutto italiano. E anche la Fondazione Pavarotti ha dato la benedizione alla serata:

“Luciano ha aperto i cancelli dell’opera, portandola al grande pubblico: si può dire che debbano a lui l’inizio e il battesimo il genere musicale di questi giovani artisti”, le parole di Nicoletta Mantovani, vedova del tenore.

DA BUONI sportivi, i ragazzi hanno deciso di accettare la sfida lanciatagli l’estate scorsa dal loro mentore Michele Torpedine: “Quella di riportare quell’atmosfera a chi l’ha già vissuta a farla riscoprire al pubblico più acerbo, con un tributo” sottolinea lui stesso, manager musicale di lungo corso a cui si devono talenti come Zucchero, Bocelli, Pino Daniele, Giorgia, Luca Carboni. Media partner dell’evento saranno i quotidiani della Poligrafici Editoriale Qn – Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione (presente ieri il direttore Pier Francesco De Robertis) e Il Giorno, mentre i diritti televisivi sono stati acquistati da Mediaset, che lo trasmetterà dopo l’estate; a settembre usciranno in tutto il mondo per Sony Music cd e dvd del concerto, che comprenderà i classici italiani come “O sole mio”, quelli americani come “My Way” alternati ad arie liriche come il “Nessun Dorma” dalla Turandot o il Brindisi dalla Traviata. “Ci siamo resi conto guardando i dvd dei concerti dei Tre Tenori che l’80 per cento del repertorio è il “nostro”, o meglio il nostro è quello che facevano loro – spiega Piero Barone, siciliano classe 1993-. Ognuno di noi canterà anche due brani da solo, sempre dal repertorio classico. Non ci sentiamo assolutamente al livello dei grandi maestri, stiamo studiando, ci tremano un po’ le gambe pensando ai capolavori che dovremo interpretare”. Dopo il concerto a Vienna (stasera), Piero, Ignazio e Gianluca avranno una decina di giorni per provare e riprovare, anche se molti dei brani sono per loro cavalli di battaglia: arie d’opera, classici italiani e internazionali con incursioni nella zarzuela (l’operetta spagnola), e nei grandi musical. Sotto la statua dell’Alighieri, in quella Notte Magica, sarà tempo di grande amore.

Fonte: il Resto del Carlino, Venerdì 17 Giugno 2016 / Anno131- Numero 143

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