Vent’anni solo di divieti. Disero no anche a Andrea Bocelli
Michele Torpedine: “Questa città non rispetta più la musica”
“Sono vent’anni che a Bologna non si riesce a fare niente. E quel poco che c’è viene pure ostacolato”. Il pasticciaccio sul concerto di Radio Bruno Estate in piazza Maggiore – frettolosamente bocciato dagli uffici del Comune, che ora è corso ai ripari chiedendo l’ultilizzo della piazza alla Soprintendenza – non ha certo sopreso Michele Torpedine, produttore di spettacoli e manager musicale che negli anni ha seguito, tra gli altri, artisti del calibro di Lucio Dalla, Fabrizio De André, Francesco De Gregori, Zucchero Fornaciari, Gino Paoli, Ornella Vanoni e Luca Carboni e che ora rappresenta IL Volo.
Un tempo era più facile?
“Io so solo che Bologna per anni ha ospitato uno dei più grandi festival di jazz d’Europa, portando sul palco nomi del calibro di Charles Mingus e Miles Davis, grazie ad Albeto Alberti. E, più tardi, eventi come “Vota la Voce”. Insomma, questa città è un pò capitale della musica italiana, sia perché qui hanno vissuto, e ci vivono ancora, tanti artisti, sia per la tradizione che, a partire da quella delle orchestre e delle balere. Bologna ha una storia grandissima nel campo della musica, che però qualcuno non sa e non rispetta. Questo è il problema.”
Lei ha avuto difficoltà per organizzare eventi e spettacoli nel corso degli ultimi anni?
“Dico solo una cosa: ho proposto a vari assessori alla cultura concerti gratuiti di Andrea Bocelli in piazza Maggiore. Io chiedevo l’orchestra del Comunale per fare una cosa fatta per bene e loro l’unica cosa che mi proponevano come agevolazioni erano le transenne.
Per anni ho cercato di organizzare le “Sette note”, cioè una settimana di concerti nelle piazze più belle della città. Risultato: dal Comune mi hanno proposto, come agevolazioni, solo le solite transenne o, al massimo qualche hostess”
Altrove è diverso?
“Basta andare a Firenze, dove come sindaco c’è un signore come Nardella. Abbiamo fatto da poco un evento de “IL VOLO” in piazza Santa Croce. Non sto a elencare gli aiuti che ci ha dato il primo cittadino per realizzare questo spetacolo. E non è una questione politica, ma di amministrazione. E per restare alla Toscana mi vengono in mente festival come il Pistoia Blues, Arezzo Wave, Summer Festival a Lucca. Oppure L’Umbria, dove l’Umbria Jazz tiene viva una città intera per settimane. Noi cosa proponiamo invece? Ci fosse ancora al mondo Dino Sarti, chiameremmo lui”
E’ tutto perduto oppure si può invertire la rotta?
“Un tempo questa città faceva invidia al resto d’Italia. Ora invece è talmente morta… Prendiamo i pubblici esercizi: sotto le Due Torri è tutto proibito, tutto vietato, tutto costoso. I locali che vogliono mettere fuori un tavolino pagano uno sproposito. Altre città italiane fanno l’impossibile per incentivare il turismo e il movimento nei centri storici, noi no. Il vero problema è che negli assessorati ci vorrebbe gente competente”
di Andrea Zanchini per il Resto del Carlino