Ho letto che a Settembre si chiudono le iscrizioni per ‘Area Sanremo’.
Spero che questo poco tempo che resta per l’iscrizione serva a cercare di far arrivare meno gente possibile, limitando il numero di sprovveduti che nell’euforia di partecipare non si rendono conto del vantaggio che c’è a ‘non’ partecipare… per via della perdita di tempo e denaro.
Difatti la storia di questo improbabile trampolino di lancio non sembra ci abbia regalato occasioni memorabili e talenti incredibili negli ultimi 20 anni.
D’altra parte come potrebbero mai scovare talenti musicali giudici così male assortiti?
Un presidente, ottimo giornalista e scrittore di libri autorevoli nel settore musicale, ma non certo talent scout, affiancato da un ex discografico che nella sua carriera di dirigente, non mi risulta abbia mai scoperto o lanciato nessun artista, infine per quanto riguarda Maurizio Caridi, non mi risulta che abbia mai lanciato un artista nel panorama musicale. Tutto questo non fa ben sperare, nonostante un marchio così promettente come il Festival di Sanremo.
Il sospetto che anche questo ‘festival nel festival’ sia un buon espediente per incrementare i guadagni di alberghi, ristoranti e altro, mi spaventa molto quando leggo nelle dichiarazioni di Massimo Cotto che questa partecipazione può essere un ottimo lancio per arrivare al concerto del 1 maggio.
Un po’ come candidarsi in qualità di atleta alle Olimpiadi con la prospettiva di partecipare alla corsa campestre del paese.
Vorrei ricordare che all’evento del 1 maggio il 90% dei participanti sono artisti che non vediamo da nessun’ altra parte tutto il resto dell’anno è un buon augurio per participare a ‘Area Sanremo’.